Risguardo di copertina
il matrimonio e l'omicidio sono due facce della stessa medaglia, i due lati di un nastro di moebius che si confondono l'uno nell'altro? prendiamo david pepin. david è innamorato della moglie fin dal primo giorno in cui si sono conosciuti - all'università seguivano un seminario sul cinema di hitchcock - e da allora non ha mai smesso di esserlo: dopo tredici anni, e nonostante la depressione e l'obesità della donna, non riesce a immaginare una vita felice senza di lei. eppure, allo stesso tempo, non riesce neanche a smettere di immaginare, con ossessiva costanza, la moglie morta: e spesso uccisa proprio da lui. quando la morte (finalmente?) arriva, david ne è sconvolto: ma non basta questo per toglierlo dalla lista dei sospetti. si tratta di suicidio, come giura lui, o omicidio - un omicidio che forse lo stesso david ignora di aver commesso? anche gli investigatori chiamati a risolvere il giallo sono degli esperti di amore e odio coniugale: ward hastroll (anagramma di lars thorwald: l'uxoricida della finestra sul cortile) ha una moglie che da cinque mesi non vuole lasciare il letto. mentre il secondo detective è addirittura sam sheppard, il medico che negli anni cinquanta fu accusato di aver ucciso la moglie, condannato da una giuria fortemente influenzata dalla stampa ostile e solo dopo dieci anni riconosciuto innocente. a questo punto il lettore ha capito che quello che ha tra le mani non è un semplice giallo.