Risguardo di copertina
c'era una donna quindici secoli fa ad alessandria d'egitto il cui nome era ipazia." fu matematica e astronoma, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica maestra di pensiero e di comportamento. fu bellissima e amata dai suoi discepoli, pur respingendoli sempre. fu fonte di scandalo e oracolo di moderazione. la sua femminile eminenza accese l'invidia del vescovo cirillo, che ne provocò la morte, e la fantasia di poeti e scrittori di tutti i tempi, che la fecero rivivere. fu celebrata e idealizzata, ma anche mistificata e fraintesa. della sua vita si è detto di tutto, ma ancora di più della sua morte. fu aggredita, denudata, dilaniata. il suo corpo fu smembrato e bruciato sul rogo. a farlo furono fanatici esponenti di quella che da poco era diventata la religione di stato nell'impero romano bizantino: il cristianesimo. perché? con rigore filologico e storiografico e grande abilità narrativa, silvia ronchey ricostruisce in tutti i suoi aspetti l'avventura esistenziale e intellettuale di ipazia, inserendola nella realtà culturale e sociale del mondo tardoantico, sullo sfondo del tumultuoso passaggio di consegne tra il paganesimo e il cristianesimo. partendo dalle testimonianze antiche, l'autrice ci restituisce la vera immagine di questa donna che mai dall'antichità ha smesso di far parlare di sé e di proiettare la luce del suo martirio sulle battaglie ideologiche, religiose e letterarie di ogni tempo e orientamento.
Risguardo di copertina
questo libro intende affrancare il bizantinismo dalla mistificazione e dal luogo comune, proponendosi di far emergere il senso del millenario esperimento di bisanzio nella storia dell'idea di stato. i documenti dell'esperienza statale di bisanzio sono un inestimabile vademecum di cultura politica. e la lunga ombra di bisanzio continua ad estendersi sulle vicende contemporanee. le zone d'incandescenza e le faglie d'attrito del nuovo secolo, dal balcani al mar nero, dal caucaso al kurdistan, appartengono, non a caso, al territorio che dall'impero multietnico della seconda roma passò a quello della terza roma, mosca.