Risguardo di copertina
manfredi è innamorato di antonia e, come ogni giovane uomo innamorato, vede antonia in ogni cosa, la esplora, la sente, gli sembra addirittura che quando entra in una stanza lei sia sempre più grande, e non c'è nulla che non sia segnato dalla sostanza o dallo spirito o dalla smagliante banalità del suo semplice essere antonia . lo è nei gesti quotidiani, nello svegliarsi insieme, nell'andare a cena fuori, nello stare con gli amici, nell'uscire per le strade. "e anche il nome di antonia, a me sembra una stagione, la stagione preferita, che attendi tutto l'anno che arrivi." manfredi ci racconta il suo amore ma soprattutto cerca di spiegare che cos'è, l'amore: proprio perciò il linguaggio è trasparente, proprio perciò a ogni svolta dell'accadere c'è una similitudine, una dichiarazione, una promessa; proprio perciò, quando antonia gli chiede se è davvero il caso di continuare, si resta senza fiato. e proprio allora scatta il romanzo, i tempi accelerano, si sovrappongono, si incrociano continuamente. le vicende via via si accumulano, ci prendono di sorpresa, e fanno sì che spesso ci si chieda: ma è successo davvero? e quanta antonia resta nel gioco del caso, nella tempesta dei sentimenti, nello sgomento di stare al mondo?