Autore selezionato: RIPANTI ESPERANCE HAKUZWIMANA

In questa pagina vengono riportate tutte le opere, presenti nel nostro catalogo, di RIPANTI ESPERANCE HAKUZWIMANA.

E POI BASTA

Genere: DIARI

Formato: DAISY

Livello di lettura: SECONDO LIVELLO

Risguardo di copertina

dopo una vita trascorsa a rispondere alle domande e alle curiosità altrui, sulle sue origini, sulla sua pelle, sulle sue opinioni, espérance hakuzwimana ripanti si serve della scrittura come strumento per riappropriarsi del suo spazio ed esporsi, rivelarsi - a modo suo, nei suoi termini, alle sue condizioni. «"e poi basta" è il racconto di come sono uscita dalla mia stanza rendendo reale tutto quello che ho trovato nei libri e negli anni. una chiamata dell'eroe a cui ho risposto a modo mio, senza mai dimenticare la mia storia, cominciata in ruanda, e i limiti trovati per le strade d'italia. il racconto di me, che avrei solo voluto leggere, e di un'estate che invece mi ha cambiato la vita.» ma è anche il racconto dei compagni di viaggio, delle esperienze che più l'hanno segnata, dei protagonisti che hanno condiviso il fronte con lei. un saggio, una biografia, una ballata, un manifesto: la storia della sua lotta contro i pregiudizi, e infine la ricerca di soluzioni, tra il buio e la luce del sole.

TUTTA INTERA

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: SECONDO LIVELLO

Risguardo di copertina

il fiume sele taglia in due la città, e sara ogni giorno lo attraversa per andare nella scuola di basilici. i suoi studenti arrivano da tutte le parti del mondo e la guardano con diffidenza. la chiamano signorina bellafonte, perché anche se è nera (come la maggior parte di loro) non è una di loro: è cresciuta di là dal fiume, suo zio è il guardiano del frutteto, e da quelle parti le pesche le chiamano «oro rosa», perché sfamano molte famiglie. sara è la figlia adottiva di un professore di liceo e della cuoca dell'asilo. sua mamma preparava torte e coltivava rose, suo padre le ha insegnato la passione per le parole: il suo mondo da bambina aveva confini certi. ora don paolo le ha trovato questo lavoro, crede che lei sia la persona giusta. giusta perché? questi ragazzini, che conoscono tre lingue e ne inventano una diversa ogni pomeriggio, avranno pure il suo stesso colore di pelle ma la scrutano, la sfidano di continuo. all'inizio non riesce a ottenere la loro attenzione nemmeno per mezz'ora. le parole non bastano piú, forse la strada per comunicare passa per certe esperienze difficili del passato: ogni volta che si è sentita diversa, nel posto sbagliato. settimana dopo settimana quei nomi impronunciabili e quei volti sfuggenti diventano piú famigliari: tajaeli kolu che le assomiglia cosí tanto, zakaria laroui con l'occhio pigro e zero modestia, paul bonafede che è mezzo italiano e sembra vergognarsene. ma poi scompare charlie dí, che stava sempre seduta al terzo banco, e intanto si moltiplicano le aggressioni nel quartiere: ecco che questo processo accidentato ma prodigioso di conoscenza reciproca rischia di interrompersi. eppure certe vite spezzate e ricucite possono ancora, come certi innesti, trovare il modo di fiorire.