Risguardo di copertina
è sera. in un piccolo ristorante vecchio stile nel cuore di parigi siedono, ciascuna al proprio tavolo, una decina di coppie. qualcuno ha ordinato uova in gelatina, qualcun altro il controfiletto con patate, e c’è chi si è spinto alle animelle di vitello in salsa al madera. intorno a loro, marion e cyril, cameriera e barista, si occupano solerti del servizio. lavorano insieme da un po’, ma sanno poco l’uno dell’altra. marion non si sbottona mai, se la prende facilmente; cyril invece raccoglie briciole di indizi per avvicinarsi a lei, ma è frenato dalla paura di sbagliare. tra un’ordinazione e l’altra osservano, ascoltano, commentano, e si muovono sulle note di un valzer delle emozioni che li spinge tre passi avanti e due indietro. ma non sono gli unici, perché questa sera, nel bistrot lungo il canale saint-martin, va in scena una commedia sulle forme che può prendere l’amore, e i presenti sono tutti protagonisti. ecco le mani che si muovono timide tra i due che si sono conosciuti solo online; lo sguardo impotente di un padre dinanzi alla figlia cresciuta troppo in fretta; la paura di una giovane donna che teme le incognite di un futuro da inventare; la grossolanità di quel seduttore, impermeabile alla tenerezza, che vive di complimenti, banalità e prede da braccare. tra un piatto di patate sarladaise e la dolcezza di un’île flottante, affiorano dai cuori verità tumultuose e sui volti le maschere s’incrinano. a ciascuno resterà, alla fine della cena, un conto da pagare e una diversa vie en rose da immaginare.