FIUME CITTA' DI PASSIONE
Genere: STORIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
«città di passione»: con queste parole gabriele d'annunzio battezza fiume nel primo dopoguerra, imponendola all'attenzione internazionale assieme al mito della 'vittoria mutilata'. altre e più tragiche passioni si scatenano nel secondo dopoguerra. questa volta nel silenzio e nella distrazione della patria ferita, molti dei fiumani devono prendere la via dell'esilio. il guscio della città però rimane in piedi e fiume condivide il suo destino con le altre 'città cambiate', salonicco, smirne, königsberg: le città poste lungo quei confini attorno ai quali si sono accesi i maggiori conflitti europei del xx secolo. parlare di fiume vuol dire tuffarsi nel vortice della 'grande semplificazione' che ha travolto l'europa centro-orientale. vuol dire anche parlare delle storie accadute tra le pieghe di quelle più appariscenti: accanto alla vicenda di un fiero municipalismo che cerca di resistere al trionfo degli stati-nazione, c'è la storia di una grande illusione. quella di un piccolo nucleo di operai e intellettuali italiani che, in epoca di guerra fredda, lasciano la madrepatria per edificare il socialismo in una fiume diventata jugoslava. ma non vi è lieto fine. raoul pupo, raccontandoci la storia di una città-simbolo del '900, ci accompagna attraverso le inquiete transizioni europee del secolo scorso.
IL LUNGO ESODO
Genere: STORIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
dopo la seconda guerra mondiale più di un quarto di milione di uomini, donne e bambini che vivevano a zara, a fiume e nell'istria furono costretti a emigrare in massa dalle loro case cercando fortuna in italia e oltreoceano: famiglie divise, senza più una patria, senza un lavoro, che in interminabili file si imbarcarono sulle navi della speranza abbandonando ogni certezza. dai territori della dalmazia e dell'istria in cui erano storicamente insediate, e che le conseguenze della sconfitta avevano posto sotto il dominio jugoslavo, le comunità italiane furono strappate a forza e cancellate quasi integralmente.della loro tragedia la storiografia si è occupata fino a ora raramente e in modo lacunoso; raoul pupo riempie questo vuoto presentando con autorevolezza i risultati più recenti della ricerca storica sull'esodo, inquadrandolo per la prima volta in un'ottica di lungo periodo. l'esodo degli italiani appare così come il picco di una serie di violenze e flussi migratori che hanno attraversato buona parte del novecento: le persecuzioni fasciste e la conseguente emigrazione di decine di migliaia di sloveni e croati fra le due guerre, l'aggressione italiana alla jugoslavia nel 1941, le annessioni e gli orrori della guerra partigiana e della controguerriglia, e ancora le stragi delle foibe dei 1943 e del 1945, l'interminabile "questione di trieste", l'ultima ondata migratoria verso l'australia alla fine degli anni cinquanta. a fare da controcanto all'analisi storica è la voce semplice e autentica degli esuli, consumati tra la volontà di difendere la propria identità nazionale, il baratro della loro condizione di profughi e le difficoltà dell'integrazione. un importante spunto di riflessione in occasione della prima giornata del ricordo delle foibe, dell'esodo dei giuliano-dalmati e di tutte le tragedie consumatesi alla frontiera orientale d'italia.
TRIESTE '45
Genere: STORIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
"trieste chiama vienna, vienna chiama trieste. non è la proposta di un viaggio romantico fra le due perle della monarchia, dall'adriatico amarissimo al danubio blu, ma il titolo di una trasmissione di radio trieste, controllata dai tedeschi e ribattezzata radio del litorale, negli ultimi due anni di guerra". siamo nell'aprile del 1944 e trieste è occupata dai nazisti. da qui prende le mosse la ricostruzione di raoul pupo delle vicende che sono note come "questione adriatica" e che culminano nel 1945, quando la città viene occupata dall'armata jugoslava e continuano a essere perpetuate le stragi note come le "foibe giuliane". il volume affronta le questioni centrali che si intrecciarono in quel breve arco di tempo: le relazioni internazionali rispetto alla "crisi di trieste" fra gli accordi di jalta e l'ascesa di tito, quando anglo-americani e jugoslavi arrivano quasi simultaneamente in città e, nel corso del conflitto, i toni degli interlocutori sono sembrati anticipare quelli della guerra fredda; i contatti fra il movimento di liberazione italiano e quello jugoslavo e i negoziati privati di togliatti con tito, che non giovarono molto allo stesso partito comunista italiano; i rapporti complessi fra i comunisti italiani e quelli jugoslavi. infine, una riflessione sulle foibe italiane come "variante locale di un processo generale che ha coinvolto tutti i territori cui prese il potere il movimento partigiano comunista iugoslavo".