Risguardo di copertina
quanti hanno provato la tentazione di cedere le armi e lasciarsi andare, dopo un grande dolore? è capitato anche alla signora licia, alla morte dell'amatissimo aldo, suo marito per sessantadue anni, quattro mesi e due giorni. i colori si sono spenti, il silenzio ha invaso la casa, le ore hanno preso a trascorrere tutte uguali. è stato allora che il nipote emanuele ha inventato un "gioco" per distrarla: scattarle ogni giorno una foto in abiti variopinti e makeup impeccabile. e l'accessorio più importante: quel sorriso (magari un po' sdentato) che aveva perso. da un piccolo germoglio, è sbocciato di nuovo quell'amore per la vita che licia ha sempre portato con sé, e lo spirito curioso e anticonformista che le ha permesso di affrontare tutte le svolte della sua lunga esistenza. perché licia, prima di allora, non si era mai lasciata abbattere: né dalle privazioni della guerra quando era bambina, né dall'oppressione dei fascisti prima e delle milizie titine poi, né dalla sfida di ricominciare una nuova vita lontano dalla sua trieste, sentendosi guardata come "straniera" e diversa. e nemmeno si era mai piegata agli stereotipi e ai luoghi comuni su cosa una donna può o non può, deve o non deve fare, in famiglia e sul lavoro. soprattutto, licia non ha ceduto di fronte alla prova più dolorosa: la morte dell'unica figlia, marina. si è asciugata le lacrime, si è rimboccata le maniche e si è presa cura del nipotino emanuele, gettando le basi per un rapporto speciale e indissolubile. oggi che ha ritrovato la sua energia e la sua verve, licia non ha più tempo né voglia di essere triste, e lancia alle persone di ogni età un messaggio di resilienza, positività e libertà. non è mai troppo tardi per sperimentare cose nuove (anche posare come modella, perché no), non è vero che le persone anziane devono farsi da parte e "sparire", non serve a nulla lamentarsi e ripiegarsi sul passato. ogni giorno è un dono da vivere pienamente, perché essere felici è una scelta.