Risguardo di copertina
alessandro, detto ale, ha quindici anni e ha dato fuoco a una casa. lo ha fatto con rabbia, per una specie di vendetta consumata contro chi ha voluto sfrattarne una coppia di coniugi anziani, i soli riferimenti rimastigli in una cittã ostile e spettrale. sua madre, adele, che lo ha avuto ragazzina da un uomo rimasto ignoto, ãš minata dalla malattia mentale e dalla paura di un mondo che osserva come "con gli occhi di un bambino di fronte a un temporale". gli amici e coetanei di ale - ferdi e tony - sono anch'essi segnati dal destino di fuga, sconfitta e tragedia che sembra incombere sull'ambiente in cui crescono. ma ãš proprio a quel destino che ale lancia la sua sfida. una sfida dapprima inconsapevole, ignara della portata e del rischio, e poi piã¹ cosciente ("temi il destino, ma non rispettarlo"), piã¹ lucida, man mano che ale, nel bruciante conflitto in cui si getta, si fa piã¹ maturo e trova infine, nella rielaborazione della propria storia, uno strumento di formazione e riscatto ("racconta. "nemmeno il destino" te lo puã² impedire"). storia di rabbia e storia d'amore e amicizia, nemmeno il destino si muove tra ambienti in radicale contrasto: i colori scuri, nebbiosi di una cittã in cui la fine dell'industria tradizionale semina macerie urbane e sociali, e i colori vividi e luminosi della montagna (che evoca la possibilitã di un mondo diverso). in un'edizione completamente riscritta e con varianti che ne accentuano il carattere irreconciliato e ribelle, questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1997, ritorna in concomitanza con la riduzione cinematografica di uno dei piã¹ promettenti registi italiani della nuova generazione, daniele gaglianone, a sottolineare la forza visionaria e suggestiva e il ritmo trascinante giã apprezzati a suo tempo dalla critica.
Risguardo di copertina
cosa succede se la politica specula sulla cosiddetta “emergenza immigrazione”? se l’antica legge del mare – le vite si salvano, e poi si discute –, recepita dalle convenzioni internazionali, viene messa in discussione da leggi interne spesso ispirate a principi disumani? succede che il mare nostrum, da luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, diventa il cimitero di chi è scappato dalla povertà, dalle guerre, dalle torture alla ricerca di una vita migliore. e la vita, invece, l’ha persa tra le acque. nasce così mediterranea saving humans, l’unica ong della flotta civile che opera nel mediterraneo a battere bandiera italiana. un gruppo di attivisti dei movimenti collettivi di questo scorcio di millennio si incontra con una rete di sostenitori che consente l’acquisto di una nave. dal 2018 la mare jonio ha salvato centinaia di persone, quando erano già in balìa delle onde o sul punto di cadere o di tornare in mano agli aguzzini che le avrebbero riportate in libia, nei lager, a subire violenze, stupri, torture, schiavitù. in questo lavoro di monitoraggio e soccorso, mediterranea ha incontrato molte realtà affini e, in particolare, la chiesa di francesco, schierata a tutela dei diritti dei migranti come nessun’altra istituzione del pianeta. ciò rende più forti di fronte alle continue intimidazioni e ingerenze subite da chi ha deciso di disobbedire concretamente, in nome della legge più alta dell’umanità: la persona viene prima di tutto. su questa rotta si muove mediterranea: il libro, con la voce del fondatore luca casarini raccolta da gianfranco bettin, ne racconta la nascita in segreto, le avventurose missioni tra le onde, la resistenza agli attacchi, che siano le raffiche di mitra della guardia costiera libica o gli atti giudiziari e le leggi ad hoc, contra navem, volute da chi sta al governo. dopo la cospirazione, la navigazione continua, in piena luce e in mare aperto. che tempi sono quelli in cui per fare il bene – salvare la vita di chi la sta perdendo – bisogna agire di nascosto, cospirando? sotto un potere che ignora il prossimo in pericolo, si può diventare fuorilegge, cospiratori del bene. un racconto avventuroso e necessario, che porta alla luce il dramma di chi sfida il mare e la scelta di chi non vuole chiudere gli occhi.