Autore selezionato: BATTISTA PIERLUIGI

In questa pagina vengono riportate tutte le opere, presenti nel nostro catalogo, di BATTISTA PIERLUIGI.

I LIBRI SONO PERICOLOSI

Genere: STORIA

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

continuano a bruciare libri. sulle pubbliche piazze. o nelle piazze virtuali: i piromani d'oggi si dedicano ai social network. ma chi sono i vecchi e nuovi incendiari? dall'inquisizione a savonarola, da hitler a mao fino al caso salman rushdie, l'intreccio tra le fiamme dei roghi e le maglie della censura ha accompagnato in modo sorprendente tutta la storia del libro. nel secolo dei lumi più che nel medioevo, tra i colti più che tra gli ignoranti, a sinistra non meno che a destra. perché i libri sono davvero pericolosi, non sono la solida e rassicurante fonte di bene e di bellezza raccontata nella liturgia dolciastra degli appelli alla lettura. queste pagine sono una difesa appassionata dei libri, ma anche una sferzata contro i luoghi comuni che li accompagnano. perché forse a bruciarli non sono sempre i nostri nemici: "guardiamoci attorno, guardiamo chi abbiamo al nostro fianco, forse il piromane è tra noi".

MIO PADRE ERA FASCISTA

Genere: DIARI

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

pierluigi battista riapre le ferite di un rapporto irrisolto con il padre fascista, e gli concede idealmente l'onore delle armi. «quando, dopo la sua morte, ho letto il diario che aveva custodito nel segreto per tutta la vita, mi è parso di avere una percezione più chiara del tormento che ha dilaniato per decenni mio padre fascista, prigioniero a coltano dopo aver combattuto, ventenne o poco più, dalla parte dei "ragazzi di salò". «ho capito che cosa abbia rappresentato per lui il dolore di essere stato internato in quel campo per i vinti della rsi vicino alla "gabbia del gorilla" in cui era rinchiuso ezra pound. ho capito quanto abbia sanguinato il suo cuore di sconfitto, di "esule in patria" nell'italia in cui era un borghese integrato, maniacalmente attaccato alla civiltà delle buone maniere, ma covando il sentimento di un'apocalisse interiore da cui non si sarebbe mai affrancato. ho capito quanto sia stata aspra e dolorosa la mia rottura con lui e quanto mi pesi, ancora oggi, il fardello di una riconciliazione mancata. «allora ho pensato che fosse giunto il momento di raccontare, con i miei occhi e il mio modo di sentire le cose della vita, chi fosse mio padre fascista e cosa pensasse nell'italia che non credeva più nei miti in cui lui era cresciuto. che rapporto ricco e difficile avesse instaurato con i suoi figli. che cosa abbia significato per me essere figlio di un fascista, e vergognarsi di avere provato vergogna per i padri che abbiamo tradito andandocene da un'altra parte, e che invece hanno vissuto con dignità, coraggio e coerenza la loro solitudine. «per scoprire, alla fine, che gli esseri umani non sono monoliti, figure unidimensionali sulle quali incollare un'etichetta semplificatrice, ma persone vitali e vitalmente piene di contraddizioni. e per capire che i concetti più cari a noi italiani, la "parte giusta" e la "parte sbagliata", sono molto più friabili e complicati di quanto ci piacerebbe immaginare.» pierluigi battista riapre le ferite di un rapporto irrisolto con il padre fascista, e gli concede idealmente l'onore delle armi. così, riannoda i fili spezzati di una tormentata vicenda familiare e trova un modo adulto di confrontarsi, in un libro indimenticabile, con un pezzo non meno tormentato della nostra storia.