Risguardo di copertina
alla sua pubblicazione negli anni ottanta, "la mafia imprenditrice" segna una rottura negli schemi interpretativi della società mafiosa di calabria e sicilia e ne documenta la trasformazione decisiva avvenuta in quel periodo: da mediatore sociale legato a valori arcaici e tradizionali ad aggressivo accumulatore di capitale. il campo di azione delle forze criminali oggi si estende dalla droga alle armi, alle risorse energetiche, e comprende i capitali derivati dalla corruzione, dalla grande evasione fiscale e dal saccheggio delle casse statali. le organizzazioni criminali trovano nel sistema finanziario globale un habitat favorevole, un rifugio inespugnabile, contro il quale l'attività repressiva è costretta a interrompersi. come in calabria, in sicilia, le regioni da cui parte l'allucinante discesa nel ventre dell'economia globalizzata.
Risguardo di copertina
l'abolizione della schiavitù nel corso dell'ottocento è giustamente considerata una delle grandi tappe dello sviluppo umano, e una prova a sostegno della tesi di un progresso morale. ma la schiavitù, solennemente condannata in convenzioni internazionali e bandita dagli ordinamenti giuridici di tutti gli stati del mondo, non può ancora essere confinata nei libri di storia. non solo è sopravvissuta all'abolizione formale, ma in questi ultimi decenni ha conosciuto una vera e propria rinascita, in forme meno visibili ma altrettanto maligne ed estese: il perverso sistema del debito che non può mai essere ripagato, e costringe il debitore a impegnare a vita il proprio lavoro e quello dei familiari; la schiavitù sessuale di cui sono vittime milioni di donne e di bambini; il lavoro minorile svolto in condizioni disumane, che cancella il gioco e la scuola. al cupo universo della nuova schiavitù è dedicato questo libro di pino arlacchi.