Risguardo di copertina
ha perso la gloria e la fama, che sono andate tutte a lui, l'amico fraterno. il premio nobel per la fisica. l'inventore dell'energia atomica. enrico fermi. forse sarebbe bastato poco per condividerle. ha perso anche l'amore, quello per lei. l'unica ricercatrice del gruppo di via panisperna. la donna che saliva e scendeva dagli aerei come dalla sua bicicletta. nella mortara. forse sarebbe bastato un attimo per averlo. è il giugno del 1969 quando dal suo letto d'ospedale enrico persico ripercorre il tracciato della sua esistenza vissuta all'ombra del genio. schiacciato dal peso del genio. non si può competere con il più grande scienziato del novecento quando si ha la sventura di fare lo stesso mestiere e, ironia del destino, di averne pure lo stesso nome. da quel letto vediamo persico inseguire la speranza e l'ambizione, e sentiamo il destarsi di una voce, di segrete accensioni, di timidi stupori, di malcelati rimpianti: la sua è la storia di un eterno secondo, sullo sfondo di un teatro umano irrimediabilmente più grande di lui. col passo del romanzo, in un frenetico andare e venire del tempo, alessandra arachi ci racconta i coriandoli della vita di un uomo.
Risguardo di copertina
le avevano diagnosticato una forma di schizofrenia paranoidea, e una cura sbagliata stava per costarle la vita. alessandra non era affatto schizofrenica, eppure il suo cervello andava su e giù come un'altalena. giorni di grande euforia si alternavano a una depressione altrettanto violenta, senza fondo. il suo male si chiama disturbo bipolare, una patologia che in italia colpisce una persona su dieci, ma della quale ancora non si parla. è per questo motivo che alessandra, oggi affermata giornalista, si mette in gioco e ripercorre la sua esperienza, i picchi e le cadute del suo umore instabile, l'isolamento, il tentativo di suicido. in un libro dal ritmo serrato l'autrice racconta i mesi di fuga dalla realtà pedinata "dal servizio segreto più pericoloso del mondo", in viaggio di notte lungo strade e autostrade d'italia, a volte contromano. e ancora l'alterazione della coscienza e il "miracolo" che l'ha salvata restituendole il controllo della psiche. lunatica. storia di una mente bipolare è un'autobiografia intensa, una storia dolorosa scritta con l'ironia e la consapevolezza di chi, da questo male, è riuscito a venire fuori.