Risguardo di copertina
venerdì mattina. ad appleseed rectory, elegante villa suburbana, "luogo di contorni instabili e spazi implosi", tutto è pronto per un fine settimana di ordinaria trasgressione. i padroni di casa - quentin e celia villiers - e i loro quattro amici si preparano a bere, consumare droghe e fare sesso per tre giorni di fila senza alcuna preoccupazione al mondo. o almeno, cosi dovrebbe essere. per la verità qualche preoccupazione ce l'hanno. diana è in ansia perché il fidanzato andy ha problemi di erezione, giles è ossessionato da un incubo ricorrente in cui perde tutti i denti, keith, molto basso, molto grasso e molto brutto, dubita che gli sarà permesso di partecipare a pieno titolo all'orgia imminente. e poi sono in arrivo gli americani - marvell, skip e roxeanne - che, oltre a "fare delle cose tutt'e tre insieme", recano in dono una quantità inusitata di droghe, "droghe che ti rendono euforico, triste, arrapato, violento, lucido, tenero", droghe che promettono di "fare col cervello quello che facciamo col corpo". e infine lucy, lucy littlejohn, che tutti si sono scopati (tutti tranne keith, cioè) e tutti intendono scoparsi. fra test lisergici e picnic alcolici, puntate in città e "gesti concettualisti", malumori improvvisi e sperimentazioni sessuali che tendono a concludersi con un nulla di fatto, il fine settimana vira, contro le migliori intenzioni, sempre più al nero.
Risguardo di copertina
il protagonista di questa bruciante confessione non può proprio definirsi un eroe: è un uomo istintivo e violento, che durante la seconda guerra mondiale si è fatto strada in quella che sarebbe stata chiamata germania est a suon di stupri, ma allo stesso tempo è un individuo capace di grandi slanci emotivi e dotato di una sensibilità che può solo definirsi tipicamente russa. ormai è vecchio e l'antica autoindulgenza ha lasciato il posto al rimorso e all'amarezza: decide di tornare in patria - da cui era fuggito vent'anni prima - e intraprendere un ultimo disperato viaggio attraverso la siberia, nei luoghi che lo videro internato in un gulag da dopo la guerra fino al mutamento del clima politico successivo alla morte di stalin. le giornate al suo interno sono scandite da un implacabile calendario di violenze: nel campo la vita nuda si rivela in tutta la sua crudeltà e quell'esperimento chiamato unione sovietica viene a reclamare il suo costo in vite umane. a norlag, un inferno artico poco sopra il sessantanovesimo parallelo, è rinchiuso anche il fratellastro del narratore, lev. a dividerli non sono solo le inclinazioni lev è un poeta e un pacifista - ma anche l'amore di zoya, una giovane ragazza ebrea, bellissima e sensuale, che con la sua scelta decide il destino dei due uomini.