Risguardo di copertina
«questo libro non parla di cernobyl’ in quanto tale, ma del suo mondo. proprio di ciò che conosciamo meno. o quasi per niente. a interessarmi non era l’avvenimento in sé, vale a dire cosa era successo e per colpa di chi, bensì le impressioni, i sentimenti delle persone che hanno toccato con mano l’ignoto. il mistero. cernobyl’ è un mistero che dobbiamo ancora risolvere... questa è la ricostruzione non degli avvenimenti, ma dei sentimenti. per tre anni ho viaggiato e fatto domande a persone di professioni, destini, generazioni e temperamenti diversi. credenti e atei. contadini e intellettuali. cernobyl’ è il principale contenuto del loro mondo. esso ha avvelenato ogni cosa che hanno dentro, e anche attorno, e non solo l’acqua e la terra. tutto il loro tempo. questi uomini e queste donne sono stati i primi a vedere ciò che noi possiamo soltanto supporre... più di una volta ho avuto l’impressione che in realtà io stessi annotando il futuro»
Risguardo di copertina
"per me non è tanto importante che tu scriva quello che ti ho raccontato, ma che andando via ti volti a guardare la mia casetta, e non una ma due volte". così si è rivolta a svetlana aleksievic, congedandosi da lei sulla soglia della sua chata, una contadina bielorussa. la speranza di avere affidato il racconto della sua vita a qualcuno capace di vero ascolto non poteva essere meglio riposta. far raccontare a donne e uomini, protagonisti e vittime e carnefici, un dramma corale, quello delle "piccole persone" coinvolte dalla grande utopia comunista, che ha squassato la storia dell'urss-russia per settant'anni e fino a oggi, è il cuore del lavoro letterario di svetlana aleksievic. questo nuovo libro, sullo sfondo del grande dramma collettivo del crollo dell'unione sovietica e della tormentosa e problematica nascita di una "nuova russia", costituisce il coronamento ideale di un lavoro di trent'anni: qui sono decine i protagonisti-narratori che raccontano cos'è stata l'epocale svolta tuttora in atto: contadini, operai, studenti, intellettuali, dalla semplice militante al generale, all'alto funzionario del cremlino, al volonteroso carnefice di ieri forse ormai consapevole dei troppi orrori del regime che serviva. nonché misconosciuti eroi sovietici del tempo di pace e del tempo di guerra, i quali non sanno rassegnarsi al tramonto degli ideali e alle mediocri servitù di un'esistenza che, rispettando solo successo e denaro, esclude i deboli e gli ultimi.