Risguardo di copertina
no, non è andato tutto bene. il coronavirus, che finora ha fatto più di un milione di morti nel mondo, in italia è arrivato a fari spenti e ha fatto breccia nel nostro sistema sanitario. vittorio agnoletto, medico, tra i più attenti osservatori della pandemia, in questo libro indaga con rigore le cause - remote e prossime - che hanno impedito alla sanità pubblica italiana di reggere all'onda d'urto del virus: l'impreparazione degli amministratori, il progressivo abbandono dell'assistenza territoriale e la privatizzazione della sanità. "senza respiro" analizza e mette a confronto le modalità con le quali varie regioni italiane e i paesi europei hanno reagito alla pandemia, approfondendo il caso della lombardia, con la cronologia degli eventi e le drammatiche testimonianze, di medici, infermieri e parenti. ma il libro non si limita a denunciare errori, ritardi, silenzi, ambiguità: propone anche un nuovo modello di sanità, pubblica, democratica, radicata nel territorio. l'intensa prefazione di luiz inácio lula da silva - presidente del brasile 2003-2010 - affratella in un unico grido le vittime del coronavirus e quelle di altre odiose ingiustizie: "vogliamo respirare!". con la collaborazione di cora ranci e alice finardi.
Risguardo di copertina
vittorio agnoletto, all’epoca portavoce del genoa social forum, e lorenzo guadagnucci, giornalista che si trovava nella scuola diaz al momento del sanguinoso blitz, ripercorrono le giornate del luglio 2001 e portano alla luce, anche grazie al contributo di “voci” interne agli apparati dello stato, i tentativi di bloccare le inchieste, di condizionare i testimoni, di screditare gli inquirenti e indirizzare i processi. enrico zucca, pm al processo sui fatti della diaz, per la prima volta racconta i retroscena dell’inchiesta più delicata ed esplosiva. il bilancio del g8 di genova, per la nostra democrazia, è impietoso: nel luglio 2001 vi è stata una caduta di legalità costituzionale, mai più sanata. un ragazzo di 23 anni, carlo giuliani, è stato ucciso in piazza. alimonda da un carabiniere. alla scuola diaz una perquisizione si è manifestata con i segni della mattanza, con pestaggi sistematici e l’arresto di 93 persone sulla base di prove false. nella caserma di polizia di bolzaneto si è praticata la tortura. le inchieste della magistratura hanno portato alla condanna in secondo grado di decine di agenti, funzionari e dirigenti delle forze dell’ordine, inclusi i massimi vertici della polizia di stato e dei servizi segreti. sono esiti giudiziari clamorosi, senza precedenti. eppure tutti i condannati, svergognati da ricostruzioni dei fatti rigorose, sono rimasti al loro posto, con l’avallo dell’intero arco politico parlamentare. il tragico luglio genovese del 2001 ha lasciato una pericolosa ferita aperta nella società italiana e nelle sue istituzioni. in questo libro si racconta il volto autentico (finora nascosto) del g8 di genova e la sua eredità: un tracollo dei valori democratici, ma anche una proposta culturale e politica che resta vitale. un racconto vero, non un romanzo. il finale è ancora da scrivere, e riguarda tutti.