Risguardo di copertina
bosnia, ruanda, pakistan, afganistan, cecenia, kuwait, kosovo: di antonio affaitati si può veramente dire che "le ha vista tutte". reporter di guerra per la radio e la televisione, dove c'è un conflitto lo mandano. o, per meglio dire, dove c'è un conflitto che fa audience, e finché fa audience. ma dopo vent'anni di carriera, dopo esser stato gravemente ferito da una bomba in kuwait, affaitati non ha ancora smesso di interessarsi alle sofferenze della gente e di ascoltarne le storie, anche se nei reportage non c'è mai tempo per racccontarle.in questo libro faremo così la conoscenza di islam, il maratoneta bosniaco che ha continuato ad allenarsi sotto il fuoco dei cecchini durante l'assedio di sarajevo; di ibrahim, il bambino ceceno che insegna a sabotare i carri armati sovietici; della sfortunata thaina, l'infermiera palestinese nel kuwait invaso.affaitati ci racconta di persone "qualsiasi", di quegli esseri umani che più di tutti vivono la guerra sulla propria pelle e che, quando sulle zone "calde" si spengono i riflettori della stampa internazionale, tornano tragicamente nell'ombra. i personaggi di queste storie sono vittime di guerre senza vincitori, accomunati da ciò che rende simile ogni guerra: la paura, una cosa che anche affaitati, ancora oggi, non riesce a smettere di provare.