Dettagli opera: LO SCRITTORE SENZA NOME

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Codice:
94584
Autore:
MAURO EZIO
Titolo:
LO SCRITTORE SENZA NOME
Edito da:
FELTRINELLI
Anno di edizione:
2021
Genere:
INCHIESTE E INTERVISTE
Formato di registrazione:
DAISY
Codice isbn:
8807070525
Durata:
527 minuti
Dimensione file:
253491293
Lettura eseguita da:
SETTANNI ANTONIO
Livello di lettura:
PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

Andrej Sinjavskij era soltanto la metà di una storia. L'altra metà si chiamava Yulij Daniel'. Insieme, i due scrittori russi sfidarono il regime sovietico con l'arma più potente e più temuta - la parola - pubblicando i loro libri in Occidente con gli pseudonimi di Abram Terz e Nikolai Arjak. Insieme, a soli quattro giorni di distanza, furono arrestati dal Kgb e nel '66 giudicati in un processo che diventò uno scandalo mondiale, il primo dopo la caduta di Chruscëv e delle illusioni riformiste. Per loro la condanna fu quasi identica, cinque e sette anni di carcere e lavoro forzato nel gulag. Su entrambi, l'ultimo giorno del processo risuonarono le parole del giudice istruttore, la sua certezza impenetrabile: "Può darsi che fra vent'anni avrete ragione voi, ma per il momento sono io che ho ragione". Poi il potere sovietico pensò di rompere il filo di quell'amicizia intellettuale tanto profonda da trasformarsi in politica, e tanto forte da tradurla in opposizione: aprì a Sinjavskij la via dell'esilio, mentre Daniel' restava confinato in patria. Sinjavskij viveva a Parigi, insegnava alla Sorbona e i suoi libri si dovevano fermare all'immenso confine dell'Urss. Così lo scrittore veniva proibito nel suo Paese fino a essere dimenticato. Più difficile la partita a scacchi tra il potere e Yulij Daniel'. Lui viveva in patria, dopo il campo era tornato a Mosca in una casa vicino alla stazione Sokol del metrò. Non svolgeva alcuna attività sospetta. Ma la sua vita, il suo nome, la sua identità lo confermavano intellettuale per sempre e dissidente in eterno. Sul suo nome calò un'ombra. Ma lui, continuamente, tra sé e sé ripeteva: Julij Markovic Daniel', scrittore e traduttore, già condannato per attività antisovietiche, uscito dal gulag, residente a Kaluga, vivente a Mosca, via Novaja Pishanaja, ingresso 3, piano secondo, appartamento numero 52. Tutto questo, per colpa di due libri.